Sugli antisemiti italiani

In Italia gli antisemiti hanno lo stesso prevedibile repertorio di ovunque: inversione (ebrei o israeliani come i nazisti; sionismo come razzismo), paranoia (la lobby ebraica, il troppo potere degli ebrei ecc.), doppia lealtà (si aiutano solo tra di loro/sono più fedeli ad Israele o agli USA che all’Italia) e splatter (ieri gli omicidi rituali, oggi i sei milioni di bambini palestinesi bombardati sulla spiaggia di Gaza).
Però c’è un tema che fino ad adesso ho trovato solo in Italia. Una specie di ribellione infantile all’autorità. “Voi ebrei volete dare lezioni di morale, ma guardate cosa state facendo in Palestina”. Naturalmente è una roba del tutto insensata, perché da nessuna parte “gli ebrei” vogliono dare lezioni di morale, non più di quanto lo farebbe chiunque altro (ci sono ebrei moralisti ed ebrei cinici, come più o meno in ogni gruppo umano). Però mi colpisce il tono, sembra quello di un bambino che ha scoperto che l’insegnante di ginnastica fuma una sigaretta durante la ricreazione, e pertanto decide che tutta la ginnastica, tutta l’educazione fisica, tutta l’attività sportiva in generale è solo un ammasso di ipocrisie, e non farà più un’ora di sport in vita sua, e lo urla sentendosi un eroe  che finalmente dice la verità  a nome di tutta la classe.

Parlo di una fase infantile perché gli antisemiti mi sembrano sempre delle persone immature, che non sanno accettare delle parti di sé e le proiettano altrove. Sono parte della società capitalista, come tutti quanti, ma non sanno accettarlo e allora si creano il mito dell’ebreo iper-capitalista. Vivono come tutti in una società le cui norme evolvono, ma non sanno accettarlo ed allora accusano gli ebrei di sovvertire la morale e portare i matrimoni gay e la pillola. Hanno dei legami familiari, come tutti, ma non sanno accettarlo, ed allora si inventano il mito degli ebrei che si aiutano sempre tra di loro. Si sentono generalmente degli sfigati, o dei geni incompresi e sono in cerca di qualcuno che -immeritatamente- è più fortunato di loro: e lo trovano, o se lo inventano, negli ebrei. Campano grazie all’esistenza di uno Stato, ma gli Stati non gli piacciono, e allora se la prendono con lo Stato degli altri. Hanno avuto una educazione religiosa, ma le religioni non gli piacciono, quindi se la prendono con la religione degli altri, ecc. ecc.
Ed è abbastanza ovvia la ragione per la quale gli israeliani piacciano poco agli antisemiti. E’ terribile trovarsi privi della possibilità di prendersela con gli ebrei, senza subire conseguenze.

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Una risposta a Sugli antisemiti italiani

  1. Zharthas ha detto:

    Sono come quelli che dicono che spegnere un incendio è come accendere il fuoco “perchè si sporca la casa d’acqua” o che prendere a pugni il bullo della scuola è come fare i bulli a sua volta.
    Feccia, inutile perderci tempo.

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