A quanto pare ci sono personaggi che lavorano per organizzazioni umanitarie i quali hanno stornato decine di milioni di dollari destinati alla popolazione civile di Gaza, che avrebbero dovuto servire per ricostruire case ed ospedali, e che invece sono finiti nelle casse di Hamas e utilizzati per acquistare missili, o altro tipo di armamenti.
Decine di milioni di dollari. Un vero e proprio furto operato da una organizzazione terroristica.
Uno ovviamente si aspetta vivissime proteste e furiosa indignazione da parte di tutti quelli che hanno a cuore le condizioni dei palestinesi di Gaza, defraudati degli aiuti che la comunità internazionale indirizza a loro.
E invece niente. Zero, non ne parla nessuno.
Il che è molto strano. Non c’era una catastrofe umanitaria, a Gaza? Non stavano per morire sei milioni di bambini, vittime di una spietata macchina da guerra di tipo nazista, come gli ebrei nel Ghetto di Varsavia? (Gli ebrei veri, dico, mica questi sionisti colonialisti invasori che non piacciono a Moni Ovadia)
Insomma sembra quasi che della popolazione civile di Gaza non importi a nessuno. Che li si possa depredare di milioni di dollari senza che alcuno si lamenti!
Veramente strano.
Viene quasi da pensare che quelli che per anni ci parlano della sofferenza della popolazione di Gaza, questa volta non siano molto interessati. Curiosamente, questa volta non si può accusare Israele di nulla.
Ma guardate che è un caso. Non è che qualcuno ce la abbia particolarmente con Israele, che sia alla ricerca di prove dei suoi pregiudizi secondo cui gli ebrei non debbano avere uno Stato e quello Stato è nel torto sempre e comunque, perché nato in seguito ad una specie di peccato originale. Assolutamente no. Per favore non tiriamo in ballo pregiudizi ed antisemitismo, come fanno di solito gli ebrei gli israeliani. Che cercano sempre di speculare sul senso di colpa
Invece importa moltissimo della popolazione civile di Gaza. Guardate, davvero, tantissimo. E stan per scrivere sdegnatissimi articoli contro questa rapina di decine di milioni di dollari. Ecco. Adesso arrivano. Parte tutta una campagna di mobilitazione. Davvero, Ci siamo.
O magari dopo Ferragosto. Che adesso fa caldo.
Aspettiamo neh.
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L’ha ribloggato su Buseca ن!.
Non posso condividere l’articolo. mi tocca fare copiae incolla
Laura
no, non è il caldo, è che le persone “che hanno a cuore le condizioni dei palestinesi” non sono ebr… israeliane, e quindi per loro i soldi non sono importanti, in questo momento si occupano di qualcosa di molto più grave: la bambina di Hebron che piange perché un soldato ebr… israeliano le ha rubato la bici, emulando in ciò (come fanno notare i commenti del Post, per dire un sito a caso) le nefandezze dei nazisti.
Non solo non c’è di mezzo Israele da accusare, ma, visto che la conoscenza di questi fatti non è top secret, se ne deduce che la sottrazione di aiuti e la loro destinazione a scopo militare per provocare l’ennesimo conflitto con l'”entità sionista” è approvata consapevolmente dai donatori
Alla peggio, se dopo Ferragosto fa ancora troppo caldo se ne può sempre parlare a Capodanno.
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