Memorie di una Vagina è il blog di una (credo) trentenne pugliese, trapiantata a Milano, che racconta le proprie sventure amorose, che continua a credere nel Grande Amore, che sente avvicinarsi la soglia dei quaranta e che (mai sia lodata abbastanza per questo) crede fermamente nell’obbligo del preservativo e fa anche pubblicità ai sex toys, il che non guasta. Leggevo il suo blog anni fa e ci sono ricapitato adesso.
Ma mi ha messo un po’ di tristezza. Non ho capito come mai. Lei è sempre graffiante, auto-ironica fino al sarcasmo. Non ha ancora trovato il Grande Amore e quindi ti squaderna davanti il dramma di vivere a Milano quando sei troppo intelligente e questo era il bello di leggerla. Allora come mai ci sono momenti che mi annoio?
Forse perché adesso vivo in una città dove vibratori e lube li trovi anche al supermercato (e tranquilli, ai bambini non succede nulla di male) ? O forse stare in Inghilterra e leggere il Guardian mi ha fatto diventare giusto quel filo più autoconsapevole. Perché il genere “donna che si lamenta per la propria vita sentimentale disastrosa” non è che sia proprio innocente, da qualche parte (diciamolo) ci sta il nostro compiacimento maschile, “hai voluto essere uguale a noi, adesso soffri”. Possibile.
Oppure. Attenzione che adesso scrivo una roba medievale. Ed anche professionale. Tra i vari compiti del mio lavoro, ci sta quello di incoraggiare gli ebrei a sposarsi tra ebrei.
Ora, so bene che sembra una roba razzista. Ma tanto per cominciare la razza non c’entra, all’ebraismo ci si può convertire.
Eppure questo aspetto della religione ebraica, l’obbligo di sposarsi tra ebrei, pare fuori dal tempo, una roba assolutamente fuori luogo per chi crede al Grande Amore che vince sempre e comunque e travolge tutte le barriere di razza credo e religione. E questa è, nella società di oggi, la norma. Figuratevi che il presidente della più grande organizzazione ebraica del mondo qualche anno fa ha paragonato il contrasto ai matrimoni “misti” al contrasto alla pioggia. Succede, fa parte del mondo moderno, ed è tra i benefici del non vivere più in un ghetto.
Ma anche in questo mondo moderno ci sono delle norme inespresse. Per esempio si finisce quasi sempre a sposare persone della propria classe sociale. E non ci sono molte coppie in cui i coniugi hanno idee politiche diverse. Forse non tutti gli elettori di destra sono convinti che i comunisti sono nemici della famiglia, e forse non tutti gli elettori di sinistra sono convinti che i fascisti picchiano i bambini, ma quando si tratta di costruire una famiglia, tu guarda che strano, si sceglie di costruirla assieme a qualcuno che ha i tuoi stessi valori. O che è cresciuto in un ambiente simile a quello in cui sei cresciuto tu.
Ma. Anche chi mi ha seguito fino a qui senza incazzarsi perché sto distruggendo il mito dell’Amore che vince sempre e comunque, troverà comunque poco simpatica (o, come si dice, contro-culturale) questa idea ebraica secondo cui gli ebrei dovrebbero sposarsi tra di loro. E figuratevi se io riesco a rendervela simpatica. Dico solo che quando si hanno valori e scelte e inclinazioni in comune, per esempio si vuole crescere una famiglia ebraica, o si ha lo stesso genere di idee riguardo alla sessualità, diventa molto più facile realizzare lo stesso sogno di amore insieme.
Mi dicono che anche tra gli ebrei italiani si sta abbassando l’età media al matrimonio. Può essere che ci si sposa in previsione di fare le valigie ed andarsene definitivamente verso Israele, dove comunque l’età media è più bassa che in Italia. Ma può anche darsi che la mistica del Grande Amore sia uscita dalla cultura ebraica italiana, in cui comunque era entrata più recentemente rispetto al resto dell’Italia. Che si barcamena tra norme inespresse e propria negazione. Intanto crollano le nascite. Perché prima di sposarmi voglio essere sicuro. Intanto conviviamo.
No, non mi hai fatto incazzare e non mi hai distrutto il mito dell’amore, perché sono arrivato alla tua stessa conclusione. Però non dire che il re è nudo! 😀
Concordo. Anche per noi cattolici è simile: non è consentito il matrimonio con persone di religioni diverse. In particolare credo che il punto più difficile su cui andare d’accordo sia sul come educare i figli, se debbano avere un’educazione religiosa e di che tipo.
Se non erro il rito del matrimonio cattolico è consentito al massimo con cristiani di altre confessioni (purchè cresimati, quindi esclusa l’area protestante), purchè si impegnino a crescere i figli cattolicamente.
Una domanda: se ho capito bene anche il matrimonio ebraico può essere celebrato solo tra ebrei? Non sono quindi previsti riti per matrimoni misti?
Per quel che ne so io, basta che il coniuge non cattolico si impegni a crescere i figli nella religione cattolica (credo si chiami matrimonio paolino).
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Dal punto di vista religioso siamo forse un poco piu’ flessibili, dal momento che nell’ebraismo non c’e’ gerarchia. Il matrimonio ebraico e’ molto semplice, ed e’ tale per tre elementi: scambio di anelli (che puo’ anche essere una moneta), chuppah (canopia nuziale) e contratto matrimoniale. Il contratto parla di unione secondo le leggi di Mose’, per cui esclude automaticamente chi non e’ ebreo. Detto questo, ci sono un sacco di altri elementi, come la famosa rottura del bicchiere da parte dello sposo, che non sono richiesti dalla halacha, cioe’ non sono essenziali per un matrimonio ebraico, e quindi qualsiasi coppia puo’ decidere di incorporarli nel proprio rito nuziale, anche coppie “miste”.
A stretto rigore i rabbini non celebrano matrimoni misti, e soprattutto non officiano assieme a ministri di culto di altre religioni. Chi lo fa perde il diritto di essere iscritto a una delle associazioni “professionali”, che ti curano anche la pensione e sono quelle grazie alle quali trovi lavoro nelle sinagoghe. Poi ci sono quelli che consapevolmente se ne sbattono delle associazioni di cui sopra, e quindi fanno matrimoni misti e sono diciamo “freelance”. In Europa c’e’ un rabbino che dicono molto bravo, che di lavoro principale fa lo psicoanalista e che non e’ interessato ad avere una sinagoga da seguire. Per solito, quando qualche rabbino si trova ad avere una coppia “mista” che vuole un matrimonio ebraico li indirizza a lui; o cerca di organizzare qualcosa di alternativo. Infatti alcune delle organizzazioni di cui sopra permettono comunque ai proprio iscritti di celebrare cerimonie inter-religiose (matrimoni misti) con elementi ebraici, ma senza tutti i tre elementi fondamentali di cui sopra, soprattutto senza il contratto nuziale.