Massimo Corsaro, è esponente di un ambiente, l’estrema destra italiana, in cui le battute su Auschwitz e il sapone sono considerate divertenti, sta ancora al suo posto dopo un tweet antisemita. Non si è nemmeno scusato. Questo dovrebbe dire tutto a proposito del presunto potere della lobby israelita.
Aggiungiamo pure che per fermare la proiezione in TV del (brutto IMHO) film di Ciprì e Maresco “Totò che visse due volte”, colpevole di vilipendio della religione cattolica, si mobilitarono tutte le forze politiche, con tanto di apposito disegno di legge del Consiglio dei Ministri. Nulla di simile accade in Italia per film offensivi della religione ebraica, p.es. il famoso polpettone splatter di Mel Gibson.
Men che meno alcuno si sogna di chiedere la censura di opere offensive nei confronti dell’Ebraismo, come la famosa Lettera ad un amico ebreo di Sergio Romano, che descriveva la più antica fede monoteistica come un ammasso di superstizioni tribali, che sarebbe nientemeno che un ostacolo per la pace nel mondo.
Il punto principale è che offendere una religione è una cosa diversa da offendere delle persone. Gli esseri umani sono qualcosa di più dell’insieme delle loro credenze.
Lo so che sembra particolarmente difficile per chi adora vedere il clero a difesa delle gerarchie sociali, ma per me Karol Woytyla, e Jorge Bergoglio sono esseri umani esattamente come me. Non sono rappresentanti dello Spirito Santo. Non per me, che al suddetto Spirito non credo. E rivendico il diritto di dire quel che mi pare e non vedo perché loro debbano offendersi come persone se faccio lo spiritoso ai danni dello Spirito Santo.
Rivendico il mio diritto di cittadino italiano, di essere cittadino italiano, anche se non credo allo Spirito Santo. Vorrei ricordare a chi legge che meno di un secolo fa, questo diritto era messo in discussione, (Carta di Verona, 1943: “Gli ebrei sono stranieri e parte di una nazione nemica”)
Massimo Corsaro non ha offeso la religione ebraica. Ha offeso un parlamentare ebreo, insultandolo come persona. C’è una importante differenza. E non si è scusato.
Ma andiamo pure al cuore della questione. La rappresentazione di fantasia secondo cui i cattolici sarebbero sempre vittima di umorismo altrui, ed abbiamo visto che non è vero, mentre gli israeliti godrebbero di chissà quale protezione para mafiosa che li metterebbe al riparo da critiche e battute: abbiamo visto che anche questo non è vero.
Vediamo il principio. Davvero davvero l’umorismo ai danni di una minoranza sotto-rappresentata e oggettivamente privata di diritti è del tutto paragonabile e legittimo come l’umorismo ai danni di esponenti della religione o cultura maggioritaria, quindi per ciò stesso più forti? Ah, davvero?
Quindi, come dire, in Irlanda non bisogna offendersi se i cattolici sono sfottuti come degli alcolizzati (succede, se mangi solo patate perché la carne la portano via gli inglesi) rimbecilliti dal cattolicesimo che impedisco loro di farsi le seghe e quindi finiscono a sposare la cugina pur di mettere il loro corto pisello in qualche buco. Ah ah che umorismo divertente. Offensivo? Chi, io? Ma io faccio lo stesso umorismo sui protestanti irlandesi! Quegli imbecilli fanatici che non vedono l’ora di ficcare il loro pisello eccetera. Manca il passaggio sulle patate, vero? Toh, chissà come mai manca quel motivo, nell’ umorismo ai danni dei protestanti irlandesi.
Mi faranno ridere le battute sugli zingari il giorno che in TV ci saranno Rom e Sinti non a fare gli zingari aka raffigurati come ladri o che cercano di difendersi dal pregiudizio, no. Il giorno in cui potranno rispondere. Con il loro, di umorismo. Che è abbastanza feroce e ha trovato spazio nella letteratura italiana: è probabile che Teofilo Folengo ne sia stato esposto. Non è ancora il caso. Gli zingari non possono rispondere. E via con un’altra battuta sui ladri e gli appartamenti svuotati.
Oggi infatti in Italia si può offendere un parlamentare ebreo, dargli del testa di cazzo circonciso e evitare di scusarsi, si viene anzi sommersi anzi da tweet di sostegno e cameratesche pacche sulle spalle. Oh che bravo, il Corsaro, che ha resistito allo strapotere della lobby ebraica, sbroc sbroc quegli stranieri sbroc che condizionano noi cittadini italiani. Ma dove abbiamo già visto quesa contrapposizione ebrei vs. italiani…
Ho visto l’altro giorno il tweet incriminato e un po’ di reazioni.
Sembra un incubo.