Vediamo se riesco a raccontarla tutta. Nella nostra città il problema dei senza casa è gravissimo. Le istituzioni fanno qualcosa, ma con i tagli ai bilanci dei comuni non è proprio facile. Molti dei senza casa non sono originari di qua, ma arrivano in estate alla ricerca di lavori occasionali, si dice. In ogni caso, senza il contributo di straordinari gruppi di volontari, il problema sarebbe molto più grave, e già lo è.
Una persona straordinaria, che passa le notti in strada distribuendo coperte e pasti caldi, è un attivista laburista che si chiama Daniel Harris. Ripeto, è una gran brava persona, che da una storia di abusi e violenze subiti ha derivato l’impegno a educare sul disagio e creare una società più tollerante e meno crudele.
Purtroppo gli piace giocare con l’immaginario antisemita. Come racconta questa storia.
In altre parole Daniel Harris ha pensato bene di mettere sulla sua pagina facebook un video in cui tre consiglieri comunali laburisti, membri del suo Partito (ed ugualmente impegnati per i diritti dei senza casa), suoi avversari, sono truccati da ebrei ortodossi. Sono seguite proteste da parte delle istituzioni ebraiche, di militanti laburisti, ebrei e no, e Harris è stato sospeso dal partito. Ha anche cambiato il video sulla pagina Facebook. Adesso i tre ebrei ortodossi sono diventati elfi.
Tutto qui? Forse.
Ci sarebbe da aggiungere che Harris è un Corbynista, mentre i suoi avversari interni al Partito sono, dice lui, Blairiani, o comunque della destra del Partito. Quella che i Corbynisti accusano di essere al soldo degli interessi israeliani. Jeremy Corbyn, lui, non ha mai detto nulla del genere. Si limita a ricordare che la decisione di Trump di spostare l’ambasciata statunitense a Gerusalemme è inaccettabile. E che quelli di Hamas sono suoi amici. Poi però dice che gli dispiace di averlo detto.
Altro da aggiungere? Sì. Che lo stereotipo dell’ebreo proprietario di case, che sfrutta la povertà altrui per arricchirsi, ed è in combutta con i politici Tory, è profondamente radicato nella psicologia collettiva nei Paesi anglosassoni. E certo, il mattone (meglio, avere un paio di appartamenti da affittare) è la forma preferita di investimento per ebrei, indiani, irlandesi, insomma per tutti quelli arrivati in Inghilterra prima della WWII, e che non avevano come primo obiettivo mantenere i parenti nella Madrepatria. Poi la storia è sempre la stessa. Se il ricco è un nobile inglese nessuno ha da questionare (pure se non paga le tasse perché ha il domicilio fiscale alle Isole Cayman). Se ad essere benestante è un ebreo, ecco che scatta il sospetto. Ci deve essere qualcosa di losco, o almeno di moralmente dubbio. Non si integrano, non sono come noi, eppure fanno più soldi di noi. Ergo ce li stanno rubando.
Ecco perché una gran brava persona, che fa della causa dei senza casa la ragione prima del suo impegno politico, fa davvero paura quando inizia a giocare con la retorica antisemita. Anche, o forse proprio perché, è una gran brava persona.
Intanto sul suo blog Daniel Harris ha scritto che gli dispiace di aver offeso qualcuno, che si rende conto di aver fatto un errore clamoroso e che ha scritto al Jewish Labour Movement (una importante componente del Partito Laburista) chiedendo di partecipare a qualcuno dei molti corsi ed attività formative che il JLM tiene per contrastare l’antisemitismo interno ed esterno al Partito Laburista.
Tutto bene, direte voi. Io non dico nulla. Vi mostro un video di uno di questi seminari. Jackie Walker, attivista di Momentum, la stessa corrente di Harris, si lamenta che non esiste una definizione di antisemitismo che lei può accettare, si lamenta che il Giorno della Memoria della Shoah esclude le altre minoranze, e mette in dubbio che le scuole ebraiche abbiano davvero bisogno di essere protette dalla polizia. Una serie di fesserie Tondelliane che spingerebbe anche gli ebrei più inclini a votare a sinistra ad arruolarsi nel Partito di Alfano. Se credete che questi di Momentum abbiano voglia di migliorare i rapporti tra sinistra e mondo ebraico, io avrei una fontana da vendervi.
Torniamo a Daniel Harris. Come vedete sopra, lui dice che ha scritto a tutte le sinagoghe della città. Ma la nostra sinagoga non ha ricevuto nulla. Sicuramente Harris la lettera la ha scritta e spedita, come si fa a mettere in dubbio la sua buona fede? E’ che probabilmente esiste un complotto del Mossad per impedire alle lettere che i laburisti scrivono sotto Natale di arrivare a Gesù Bambino destinazione. Pur di rovinare i rapporti tra ebrei e sinistra, questi sionisti sono capaci di tutto.
Vi ricordate la storia delle scarpe?