I podcast true crime sono spesso artigianali, di qualità tecnicamente molto bassa, l’eco, le parole che non capiscono. Io li trovo irritanti perché mi sembra di stare sul treno mentre il vicino commenta a voce alta gli ultimi fatti di cronaca nera. Se poi il conduttore è più di uno, i due passano il tempo ad interrompersi. Oppure uno fa la parte dello scemo, quell’altro dell’esperto che gli spiega tutto, ed allora il podcast è insopportabilmente lungo, visto che è dura raccontare una storia sapendo già come va a finire e renderla interessante.
Criminal è una bella eccezione. E’ confezionato in maniera professionale, ha una eccellente colonna sonora, e la conduttrice ha una pronuncia perfetta. Il podcast ha il suo bravo apparato iconografico dal sito. Ci trovate stories of people who’ve done wrong, been wronged, or gotten caught somewhere in the middle. Ogni puntata dura poco più di una mezzora; casi, misteri e crimini sono raccontati per benino, senza la pretesa di mettersi nei panni delle vittime o dei colpevoli. Le storie che racconta sono interessantissimi. La medium Helen Duncan. Misteriosi suicidi che risultano non essere tali. E quella volta che uno studente universitario stava in uno scantinato senza dirlo ai proprietari della casa.