
Per quelli che sono andati a farsi prendere a sputi.
Arriva il 25 aprile e ci risiamo. Ecco ricomparire la leggenda diffusa in epoca stalinista secondo cui solo una parte degli ebrei (ovviamente, e ti pareva, quelli di destra e imperialisti e reazionari e bla bla bla) sarebbe sionista, mentre invece la maggioranza degli ebrei non vedrebbe l’ora di unirsi in un abbraccio affettuoso e solidale al proletariato internazionalista in marcia verso il sol dell’avvenire e ovviamente di dare uno Stato ai palestinesi.
Si tratta ovviamente di una panzana.
Essere ebrei significa essere in relazione con Dio (a questo servono tutte quelle feste), con il popolo ebraico e con la terra di Israele. Ovviamente uno può non credere a Dio, e celebrare tutte le feste ugualmente. Smetterà di essere ebreo quando smetterà di osservare i comandamenti, non quando ha dei dubbi sull’esistenza del Padreterno. Io li ho tutti i giorni, se vi interessa. Altrettanto naturalmente uno può detestare il governo di Israele, ma non può negare che quel posto per noi ebrei è speciale. E che solo quando siamo da quelle parti quelli che decidono, allora siamo liberi di osservare la nostra religione.
E quanto al popolo, beh: le istituzioni ebraiche sono democratiche, si tengono regolari elezioni, qui in UK ogni anno le sinagoghe rinnovano il proprio consiglio direttivo, le associazioni ebraiche culturali o sportive o politiche ogni due o tre e poi c’è una istituzione trasversale, che rappresenta tutti e si chiama Board of Deputees e trasmette persino in streaming le proprie riunioni, ogni due settimane. Radio radicale ci fa una pippa, a noi circoncisi.

Riunione del Board of Deputees, aka la lobby ebraica al lavoro.
La maggioranza assoluta degli ebrei è sionista. Lo dimostra il fatto che quando si tengono elezioni interne alle comunità ebraiche gli anti-sionisti o non si presentano o ricevono sonore legnate. A proposito, ma Moni Ovadia non doveva guidare una propria lista di ebrei antisionisti e fare sfracelli nella Comunità ebraica di Milano? Non è successo niente, vero?
Qui in UK gli anti-sionisti vennero sconfitti negli anni Quaranta. Erano prevalentemente famiglie di nobili timorosi di offendere il Foreign Office, come ricorderete in quel periodo l’Inghilterra occupava i territori dell’attuale Israele e Giordania, e faceva il possibile per placare le truppe filonaziste del Mufti di Gerusalemme, anche ricacciando indietro a morire i profughi ebrei che fuggivano dall’Europa.
Adesso gli antisionisti sono estremisti di sinistra e filo-hezbollah che operano con qualche appoggio dalla sinistra del partito laburista. Ma dentro il mondo ebraico vengono sconfitti ogni volta. Anche perché un conto è starsene nelle piazze a berciare dentro il megafono Sono ebreo e non sionista, quello son capaci tutti. Un altro è trovare i fondi per restaurare i cimiteri, discutere con il rabbino del suo stipendio, fare le scartoffie per avere i fondi per le scuole ecc ecc
Che la politica dentro il mondo ebraico non sono solo slogan e bandiere. La realtà può essere molto noiosa. E gli antisionisti non hanno un gran senso di realtà, sennò non sarebbero quel che sono.
Tornando alla leggenda di cui sopra. Ci sarebbe da ridere se non fossero storie tragiche. La tragica storia del Comitato Ebraico Anti-Fascista, creato da Stalin per presentare al mondo i “veri ebrei” contrapposti a quelli compromessi con le istituzioni borghesi. Lo stalinismo deve aver lasciato una impronta indelebile nella psicologia di certe persone che oggi ripetono la leggenda.

Iconografia dell’ebraismo accettabile per i compagni antisionisti. Figure femminili assenti. Chiedetevi come mai
Ma cosa successe a questi bravi ebrei antifascisti, mandati in giro per il mondo a diffondere propaganda stalinista? Al ritorno nella Grande Madre Russia vennero ammazzati, mentre Stalin chiudeva i rapporti con Israele. Lo mandino a mente quelli che credono che l’antisemitismo sia solo di destra: questi sono stati uccisi dai comunisti perché ebrei. E fessi loro a credere al messia rosso e al comunismo che avrebbe sconfitto antisemitismo e razzismo.
Storie tragiche.
Come quella di Ettore Ovazza, ebreo fascista, rimasto fascista anche dopo le leggi razziali del 1938, perché lui e i suoi camerati erano convinti che si dovesse essere prima italiani e poi ebrei e mostrare lealtà all’Italia che tanto aveva fatto per emancipare gli ebrei dai ghetti voluti dalla Chiesa.
Ucciso dai nazisti, e carbonizzato.
Ovazza ed altri, a questa storia che il Fascismo proteggeva gli ebrei, ci avevano davvero creduto, proprio come Solomon Michaels e i membri del Comitato di epoca sovietica avevano creduto a Stalin. E fecero la stessa fine.
Volete sapere una cosa curiosa? Il gruppo di ebrei fascisti guidato da Ovazza aveva una rivista, si chiamava La Nostra Bandiera, erano antisionisti. Per dirvi la miseria morale degli ebrei antisionisti, e dove portano certe scelte.
Bisogna respingere in maniera feroce i tentativi di creare o legittimare un ebraismo accomodante con le dittature, che si presti a nascondere il tanfo del totalitarismo sventolando qualche bandiera, di solito scollegata dalla realtà storica.
“Non ti allontanare dalla tua comunità” dice il Pirke Avot, importante testo di etica ebraica, lo stesso in cui si legge la frase resa famosa da Primo Levi, “Se non ora quando?”
Che poi continua: “E se non io, chi al posto mio?” Pertanto scusate il tono predicatorio, ma ve lo dovevo davvero dire. Se non io, chi al posto mio.
Di ebraismo e sionismo so davvero poco; ricordo però i commenti che avevo raccolto anni fa visitando la Terra Santa, direi che si commentino da sé:
– gli arabi cristiani di Gerusalemme in generale non nutrono grande simpatia per gli ebrei, perché dicono che li trattano un po’ come cittadini di serie B… Però é grazie agli ebrei che possono prosperare e lasciare le loro figlie girare tranquillamente per la città, e di questo gli sono molto riconoscenti.
– gli arabi cristiani che vivono in Palestina non vengono massacrati come certa stampa fa credere in occidente… Però subiscono parecchie pressioni e intimidazioni. Già ora sono decimati, nel giro di 1-2 generazioni saranno tutti emigrati.