Notizie come queste capitano tutti i giorni e te le serve la BBC, che non è certo una roccaforte dei Tory e non ha quindi interesse a diffamare i laburisti.
Dunque la notizia. Un candidato laburista fa sapere che secondo lui la Shoah è una invenzione dei sionisti. Il Partito indaga e decide che non è una cosa grave. Due consiglieri laburisti si dimettono. I sostenitori di Corbyn festeggiano sui social media: “che bello, abbiamo cacciato altri due Blairiani, si avvicina la vittoria”.
Per uno come me, che ha imparato alle elementari che la nostra Costituzione è nata dalla Resistenza, l’antisemitismo a sinistra resta qualcosa di abnorme, di strano, di fuori posto, e per questo me ne stupisco anche a cinquanta anni suonati. Tra i sostenitori di Corbyn va di moda rispondere: “C’è antisemitismo ovunque nella società inglese, noi siamo in tanti, quindi c’è antisemitismo anche tra di noi”. Risposta che non mi sembra molto convincente. Se infatti tra i Corbynisti ci fosse la stessa percentuale di stupratori che c’è nella società inglese, avrei qualche problema con il Partito di cui Corbyn è leader. Mi aspetto per qualche strana ragione che di stupratori ce ne siano di meno, nel Partito che voto (e, possibilmente, mi aspetto che il Partito permetta alle donne di definire cosa è stupro).
Mi chiedo quindi quali possano essere le ragioni che portano una persona di sinistra a minimizzare, quando non a negare del tutto, il fatto che sei milioni di esseri umani siano stati ammazzati in Europa meno di un secolo fa. E posso immaginare solo tre tipi di ragioni. Sfortunatamente sono ragioni che trovate anche nella sinistra italiana. Il che spiega come mai in pochi, in Italia, si rendono conto di quanto è serio il problema che il Partito Laburista inglese ha con la comunità ebraica.
–Istinto di gruppo, classificazione del mondo in buoni e cattivi, semplificazione. Qualcosa tipo “I nazisti sono cattivi, i sionisti sono cattivi, quindi nazisti e sionisti sono alleati“. Questa cazzata (se) la ripetono persone che hanno un gran bisogno di sentirsi dire che stanno dalla parte giusta, nonostante gli attentati e gli omicidi commessi da militanti per cui loro fanno il tifo.
–Paranoia modello Protocolli di Sion. “Loro vogliono farvi credere che esiste un allarme antisemitismo da cui si starebbero difendendo e in questo modo giustificano i crimini di Israele e gli attacchi alla democrazia che la lobby sioniSSTa sta conducendo ogni giorno”. Chi ripete questa cazzata ricava il beneficio di sentirsi un eroe anche quando schiaccia il bottone like sotto un commento pubblicato da Facebook. Ehi, lui sta combattendo contro un Potere terribile, che condiziona la mente. Mica come voi che state lì a guardare senza fare niente.
–Pregiudizio antisemita. “Gli ebrei credono di essere una razza superiore e pensano che i loro morti sono più morti degli altri, e le violenze e il razzismo che loro subiscono sia più serio e più grave di quello che subiscono altri (per esempio i palestinesi o gli islamici)”. Chi sostiene questa minchiata ricava il beneficio di sentirsi di sinistra, impegnato cioè in una battaglia per l’uguaglianza tra tutte le vittime e di difesa contro il razzismo ebraico, di cui sarebbe vittima anche lui perché, di solito, non ebreo.
Nessuna di queste ragioni mi sembra particolarmente di sinistra. Ma tutte procurano dei benefici psicologici. Le persone che sono a sinistra e che negano la Shoah, si sentono cioè dalla parte del giusto, insieme a persone giuste come loro ed impegnate a contrastare il razzismo degli ebrei.
Ora pensateci un attimo. Istinto di gruppo, sentirsi una vittima, aumentare la propria autostima infrangendo degli (inesistenti) tabù e sfidando la censura? Non sono le stesse caratteristiche dei militanti on line della alt right?
Mi rendo conto che è solo tangente al post: ma davvero “blairiano” è diventato una specie di insulto tra i laburisti e i blairiani gente da epurare per rendere il partito più forte? Ammetto che, pur da persona che non ha seguito molto da vicino la politica britannica negli ultimi anni, mi sorprende davvero molto.
Beh, sì, è generalmente accettato che la guerra in Irak è stata una cazzata e che Gordon Brown ha amministrato l’economia nel peggiore modo possibile durante la crisi del 2008-2009.
Se poi ci fossero alternative non lo dice nessuno, ovviamente.